LA GOTTHARDBAHN

Nell’800, non solo i militari e i postini avevano l’uniforme; anche i ferrovieri della nuova Gotthardbahn la portavano, ed erano fior di abiti quasi su misura, fatti con tessuto robusto e ben confezionati. Andavano bene in servizio e sicuramente anche a casa!

bottoneGli abiti della Ferrovia avevano i bottoni (grandi come una moneta da 1fr.) con stampata in rilievo una locomotiva a vapore, una delle duemila che la Schweizerische Lokomotiv- und Maschinenfabrik di Winterthur, la gloriosa LOKI, aveva costruito per la Gotthardbahn e per tutte le altre compagnie ferroviarie della Confederazione. Come sui cippi di granito delimitanti i confini delle proprietà, anche sui bottoni c’era scritto “G.B.”.

Fondata da Alfred Escher, grande artefice del progresso e padre della Svizzera moderna, la Gotthardbahn portò lavoro e pane nelle nostre valli già “fortunate” grazie ai traffici di persone e merci lungo la Via delle Genti.

Dal suo monumento alla Bahnhofplatz di Zurigo, Alfred Escher, guardando lungo la Bahnhofstrasse, vede l’altra sua creatura: il Credit Suisse giù alla Paradeplatz.

Il primo di giugno del 1882 fu aperta e inaugurata la linea Lucerna-Milano.

Ai costi di costruzione dell’intera nuova linea ferroviaria, preventivati in 187 milioni, nel 1871, l’industriale zurighese Escher fece compartecipare gli Stati confinanti, Germania con 20 milioni e Italia con 45. Anche la Confederazione partecipò con 20 milioni! Allora e ancora oggi quest’opera grandiosa è da annoverare fra i capolavori del genio umano e della tecnica della costruzione ferroviaria.

La traforò con coraggio, costanza e temerarietà il mastro carpentiere Louis Favre, ginevrino di Chène-Bourg, che scomparve, al fronte dello scavo, nel luglio del 1879 e così non potè vedere realizzato il suo capolavoro. Suo anche il progetto di rifacimento di Fontana, distrutta dall’incendio del 3 novembre 1868.

Con la Gotthardbahn arrivarono molti posti di lavoro, nelle stazioni, nella manutenzione, in parecchi altri ambiti, oltre ad un gran numero di frenisti. Sul quadro raffigurante il Personale del treno di stanza ad Airolo, nel 1912 ci sono una cinquantina di frenisti di cui 40 nostri cittadini Patrizi. Fra questi, alcuni avevano prima fatto il mestiere del postiglione con la diligenza del San Gottardo.

Il 20 febbraio 1898, il Sovrano approvò il progetto di legge istituente le Ferrovie Federali.

Poi, quando ai treni delle Ferrovie Federali Svizzere, furono montati i freni automatici ad aria compressa (inventati nel 1869 dall’americano Westinghouse), ai frenisti furono affidate altre mansioni nell’ambito della manutenzione e dell’esercizio ferroviario.


Testo di Renzo Tonella