I TRAFFICI ED I SOMIERI

La Gola della Schöllenen che bloccava il valico, la via più diretta di attraversamento delle alpi, fu superata per la prima volta con un ponte in legno nel 1303 ma, secondo l’ipotesi corrente, la sua costruzione è da anticipare al 1220, quando i Walser provenienti dall’Alto Vallese, (chiamati dagli abati di Disentis), si insediarono nella Valle d’Orsera per colonizzare una regione sino ad allora poco abitata. Da quell’epoca, il vantaggio di collegare direttamente i nodi commerciali di Basilea e di Milano, dirottò sul Passo del San Gottardo e sulla Via delle Genti un volume di traffici internazionali sempre più importante dando la possibilità alle Corporazioni dei Somieri di sviluppare le loro attività fonti di grande benessere collettivo. Sino ad allora, la gola della Schöllenen veniva aggirata attraverso il Bäzberg, passando per il villaggio di Tenndlen ove si trovava una sosta, il che prova l’esistenza di un traffico già consolidato.

È da circa il 1200 che dal San Gottardo transitano anche documenti importanti; dapprima, pur sporadicamente diversi corrieri ovunque diretti, valicarono a piedi il passo. Dopo tante traversie, nel 1615 si giunse ad un collegamento con messaggeri a cavallo e partenze regolari da Zurigo a destinazione di Como, Milano e Bergamo. Dal 1653 fu istituita una linea postale con cavalli da Flüelen a Milano.

Con la presenza Walser in Orsera, si venne a creare un importante nodo viario dove convergevano ed affluivano persone e cose provenienti dalle mulattiere del Gottardo, dalla Furka, dal Gries, dal San Giacomo, dalla Nufenen, dal Grimsel, dall’Albrun e dall’Oberalp.

Nel 1595, il Ponte del Diavolo fu poi costruito in sasso. Con il nuovo “Ponte del Diavolo”, il Passo del San Gottardo, divenne di fatto il valico più importante dell’intero arco alpino e da allora iniziarono a transitare tutto l’anno genti coraggiose e somieri con carovane di merci che, sfidando i molti pericoli naturali, trasportavano in ambe le direzioni.

Così la strada e il valico assumono importanza economica, politica, culturale e strategica. Anche Airolo aveva il monopolio dei trasporti sul proprio territorio.

È un passaggio obbligato di idee, di fermenti, di aspettative, scambio tra le conoscenze del nord con la sensibilità artistica del sud.
Pagina di storia non scritta, ma vitale nella globalizzazione e nello sviluppo europeo.

Fra queste pagine, una deve essere riservata per ricordare l’arcaica vita di quegli airolesi che tutto l’anno tenevano agibile la mulattiera e d’inverno la pista battuta nella neve. Solitamente formavano una squadra di 15-20 uomini che partiva al mattino e rientrava la sera. Nel caso di grosse nevicate potevano essere impiegati sino a 100 e più uomini.

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Dalla pag. 357 del “Das Buch für Alle”, Cusciadó d’Orsera; Collezione Massimo Lucchinetti.

Nel 1873 le nevicate furono così abbondanti che l’assuntore postale Gerardo Motta prese l’iniziativa di far scavare in Val Tremola delle lunghe gallerie.

D’altro canto e in tempi più recenti, anche nel tragico inverno del 1951, nell’orrido del Sosto e in Val di Peccia, nella valanga della Bavorca, fu scavata una galleria di 123 metri con due finestre di scarico! (dal libro :”Il Flagello Bianco nel Ticino”). Sono passati 65 anni e da alcuni mesi alla Bavorca sono terminati i lavori di costruzione nella nuova galleria artificiale. Grazie a questa nuova opera la Gente della Valle di Peccia potrà vivere più tranquillamente durante l’inverno. Da noi, allora, come pure a Frasco, le gallerie nelle valanghe dovemmo scavarle per recuperare le tante vittime.

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1893, Cusciadó che sgomberano una valanga mentre la diligenza postale attende (dalla pag.32 del libro “Der Gotthard-Postwagen” di Andreas Furger)

Quanti di questi nostri“Cusciadó” persero la vita travolti da valanghe e in altri incidenti! Le ottocentesche memorie del Trosi da Bedrina (che alleghiamo per intero), elencano una impressionante serie di disgrazie successe ai viandanti e alle nostre genti che lassù dovevano operare quotidianamente tutto l’anno tenendo sgombre e percorribili le piste della Tremola e tutta la via del Gottardo. Invece nelle altre valli e nel Ticino, l’unica alternativa alla fame era l’emigrazione.

Una Donna airolese, La Nüscia, al secolo Anna Forni-Orsi, rimasta vedova con quattro figli a carico, faceva il lavoro del cusciadó. Della nostra gente, fu la prima donna che indossò i pantaloni, allora rigorosamente capo di abbigliamento solo maschile!

Nel 1842 apparvero sul Passo del San Gottardo le prime grandi diligenze postali che trasportarono una impressionante quantità di persone.
L’anno record fu il 1875 quando 72030 viaggiatori valicarono il Passo.

IL 31 DICEMBRE 1881 LE DILIGENZE POSTALI TERMINARONO IL LORO SERVIZIO SULLA TRATTA DEL PASSO DEL SAN GOTTARDO

Da inizio anno e fino al 31 di maggio del 1882, viaggiatori e merci delle diligenze postali transitavano nella galleria ferroviaria, resa praticabile in modo provvisorio.


Testo di Renzo Tonella